La ricerca scientifica continua a fare passi da gigante nel campo della medicina rigenerativa, offrendo nuove speranze per il trattamento delle malattie cardiache. Un recente studio pubblicato su Stem Cell Research & Therapy da Eleonora Foglio e colleghi ha messo in luce l’importanza della transizione epitelio-mesenchimale (EMT) epicardica nel processo di riparazione e rigenerazione cardiaca.
L’EMT epicardica è un processo dinamico durante il quale le cellule epicardiche perdono la loro polarità e acquisiscono caratteristiche mesenchimali, permettendo loro di migrare nel miocardio e differenziarsi in vari tipi di cellule cardiache. Questo processo è fondamentale sia per lo sviluppo cardiaco che per la risposta del cuore alle lesioni.
Innovative Strategie Terapeutiche
Nonostante l’importanza dell’EMT epicardica, la sola attivazione endogena di questo processo non è sufficiente per stimolare una riparazione cardiaca adeguata. Tuttavia, la possibilità di reindirizzare e amplificare i percorsi dell’EMT epicardica offre promettenti opportunità per lo sviluppo di strategie terapeutiche innovative. Tra queste, l’uso di cellule staminali, la modulazione dei fattori di crescita e l’ingegneria tissutale rappresentano alcune delle principali aree di ricerca.
Un ringraziamento speciale va a Eleonora Foglio, Erica D’Avorio, Riccardo Nieri, Matteo Antonio Russo e Federica Limana per il loro impegno e il loro contributo significativo a questa ricerca rivoluzionaria. Il loro lavoro non solo arricchisce la nostra comprensione dei meccanismi di riparazione cardiaca, ma apre anche nuove vie per trattamenti più efficaci delle malattie cardiache.
La ricerca sulla transizione epitelio-mesenchimale epicardica rappresenta un pilastro fondamentale per il futuro della medicina rigenerativa cardiaca. Gli studi come quello di Foglio et al. offrono una visione chiara delle potenzialità terapeutiche che possono essere sviluppate per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da malattie cardiache.
Per approfondire: Foglio et al., “Epicardial EMT and cardiac repair: an update,” Stem Cell Research & Therapy, 2024, 15:219. DOI: 10.1186/s13287-024-03823-z.
Siamo lieti di annunciare l’apertura di un bando per una borsa di Dottorato finanziata dai fondi PNRR, con il cofinanziamento del Technoscience – Parco Scientifico e Tecnologico Pontino. Questa opportunità unica è offerta nell’ambito del progetto SENMOVE, un’iniziativa innovativa che mira a sviluppare un sistema avanzato per il monitoraggio della salute e dell’attività motoria a domicilio.
Il Progetto SENMOVE
Il progetto SENMOVE è in linea con la Missione 6 Salute del PNRR e gli obiettivi di Italia Digitale 2026. L’obiettivo principale è migliorare la qualità della vita delle persone, in particolare degli anziani e dei pazienti affetti da malattie croniche, attraverso l’uso di tecnologie avanzate.
Gli obiettivi specifici del progetto includono:
Sviluppo di un sistema di telemonitoraggio: Creazione di soluzioni innovative per l’uso clinico e riabilitativo, facilitando il monitoraggio a distanza.
Trasformazione digitale dei processi sanitari: Implementazione di tecnologie che migliorino l’efficienza e l’efficacia dei servizi sanitari.
Assistenza sanitaria a distanza per l’invecchiamento: Affrontare le sfide legate all’invecchiamento con soluzioni di assistenza sanitaria a distanza.
Chi Cerchiamo
Stiamo cercando candidati interessati allo sviluppo di progetti nell’ambito della caratterizzazione hardware/software del sistema o nella definizione di protocolli di misura per campagne sperimentali. Se hai un forte interesse per la ricerca industriale e vuoi contribuire a un progetto con un grande impatto sociale, questa è l’opportunità che fa per te.
Scadenza per le Candidature
La scadenza per la presentazione delle candidature è il 26 agosto 2024, ore 12:00. Non perdere questa occasione per far parte di un progetto innovativo e all’avanguardia.
Maggiori Informazioni
Per ulteriori dettagli sul progetto e per presentare la tua candidatura, visita il sito ufficiale dell’Università di Roma “Foro Italico” al seguente link.
Unisciti a noi nel plasmare il futuro della salute digitale e contribuisci a migliorare la vita delle persone attraverso l’innovazione tecnologica.
Studio Rivoluzionario sull’ Aortopatia grave provocata dalla malattia di Fabry.
Siamo entusiasti di annunciare la pubblicazione sul prestigioso giornale Scientifico “Circulation”, lo studio fondamentale sull’aortopatia grave causata dalla malattia di Fabry, condotto da un team di ricercatori illustri provenienti da varie istituzioni prestigiose, inclusa la nostra Aurora Polvani del Technoscience, Parco Scientifico e Tecnologico Pontino, Latina, Italia. Questo studio, sull’ Aortopatia grave causata dalla malattia di Fabry è stato pubblicato anche sul rinomato giornale scientifico Circulation: Cardiovascular Imaging. Nell’elaborato sono evidenti nuove complicazioni cardiache associate alla malattia di Fabry e viene sottolineata la necessità critica di una diagnosi e di un intervento tempestivi.
Comprendere la Malattia di Fabry
La malattia di Fabry (FD) è un raro disturbo genetico causato da mutazioni nel gene dell’α-galattosidasi A (AGA), che porta a una carenza o assenza dell’attività enzimatica. Questa deficienza provoca l’accumulo di globotriaosilceramide (Gb3) nei lisosomi, colpendo vari organi tra cui cuore, reni e sistema nervoso. Sebbene la malattia di Fabry sia nota per causare cardiomiopatia ipertrofica (HCM), questo studio è il primo a documentare un’aortopatia grave e la formazione di aneurismi nella radice aortica, richiedendo un intervento chirurgico.
Punti Salienti del Caso Studio
Lo studio ha descritto il caso di un uomo di 62 anni con una storia di malattia di Fabry, che ha sviluppato una grave cardiomiopatia ipertrofica e un aneurisma della radice aortica. Nonostante la terapia di sostituzione enzimatica (ERT), la condizione del paziente è peggiorata nel corso di 16 anni, portando a complicazioni significative tra cui un aneurisma della radice aortica di 56 mm di diametro. La Risonanza Magnetica Cardiovascolare (CMR) ha rivelato un ispessimento della parete aortica e un notevole accumulo di glicosfingolipidi.
Intervento Chirurgico Innovativo
A causa della gravità dell’aneurisma aortico, il paziente ha subito con successo una procedura di reimpianto (David) utilizzando un innesto Dacron Valsalva. Questo intervento complesso è stato eseguito dal team esperto del Dipartimento di Chirurgia Cardiaca dell’European Hospital e dell’Università Unicamillus di Roma, Italia, comportando il preciso reimpianto della valvola aortica e il ripristino dell’integrità della radice aortica.
Collaborazione di Ricerca
Lo studio rivoluzionario sull’ aortopatia grave causata dalla malattia di Fabry, è stato reso possibile grazie alla collaborazione di un team di ricercatori di prim’ordine provenienti da più istituzioni:
Dr. Andrea Frustaci e Dr. Romina Verardo dall’IRCCS L. Spallanzani e IRCCS San Raffaele
Dr. Ruggero De Paulis dall’European Hospital
Dr. Matteo Russo e Dr. Luigi Sansone dall’Università San Raffaele, Roma
Dr. Manuel Belli dall’Università San Raffaele Roma
Dr. Nicola Galea dall’Università Sapienza di Roma
Un riconoscimento speciale va ad Aurora Polvani del Technoscience per i suoi significativi contributi allo studio.
Implicazioni per la Ricerca e il Trattamento Futuri
I risultati di questo studio evidenziano la necessità critica di continuare la ricerca e migliorare le strategie di trattamento per la malattia di Fabry. Una diagnosi precoce e accurata, unita a interventi terapeutici efficaci, sono essenziali per gestire e mitigare le gravi complicazioni associate a questo disturbo genetico.
Technoscience è orgogliosa di essere parte di un contributo così significativo al campo medico. Rimaniamo impegnati a promuovere la ricerca scientifica e a favorire collaborazioni che portano a scoperte rivoluzionarie. Per approfondimenti dettagliati su questo studio, consulta la pubblicazione completa sul giornale Circulation https://www.ahajournals.org/journal/circ
Il Futuro Sostenibile della Mitofagia Cardiomiocitaria
Nel mondo frenetico della ricerca scientifica, emergono scoperte che possono cambiare il destino delle nostre cellule cardiache. Il recente studio su “Il Futuro Sostenibile della Mitofagia Cardiomiocitaria” ci offre un’immersione intrigante in un potenziale baluardo contro il processo di invecchiamento cellulare.
I ricercatori, guidati da un team eccezionale composto da Eleonora Foglio, Erica D’Avorio, Laura Vitiello, Laura Masuelli, Roberto Bei, Francesca Pacifici, David Della-Morte, Simone Mirabilii, Maria Rosaria Ricciardi, Agostino Tafuri, Enrico Garaci, Matteo Antonio Russo, Marco Tafani e Federica Limana, si sono concentrati su A5+, una miscela di polifenoli e micronutrienti.
La senescenza cardiaca
In sostanza, il cuore del problema risiede nella senescenza cardiaca, il processo di invecchiamento delle cellule cardiache. L’esposizione alla doxorubicina (DOXO), un farmaco contro il cancro, ha rivelato un aumento dei segni di invecchiamento nelle cellule H9C2, caratterizzati da geni associati alla senescenza e dalla diminuzione di fattori legati ai telomeri, indicativi del processo di invecchiamento.
L’effetto di A5+
E qui entra in gioco A5+. Questa miscela miracolosa ha dimostrato di contrastare la senescenza, restituendo vitalità alle cellule cardiache. A5+ ha agito come un custode, rallentando i segni dell’invecchiamento, riducendo la colorazione associata alla senescenza e ripristinando l’equilibrio della mitofagia, il processo di pulizia delle cellule.
Gli esperti ritengono che l’effetto protettivo di A5+ possa essere legato alla sua capacità di attivare SIRT3, un elemento chiave coinvolto nel mantenimento della salute mitocondriale. Questo è un passo avanti significativo, aprendo nuove strade per strategie terapeutiche che potrebbero contrastare la senescenza delle cellule cardiache.
In sintesi, A5+ si erge come una speranza contro il trascorrere del tempo per le nostre preziose cellule cardiache, aprendo la strada a un futuro in cui la vitalità del cuore può essere preservata con l’aiuto di un mix di nutrienti e polifenoli. Una scoperta che ci avvicina a una nuova era di cura per il nostro cuore.
L’Università Niccolò Cusano è entrata a far parte del Consorzio Parco Scientifico e Tecnologico Pontino “Technoscience”, uno dei centri di ricerca più importanti ed attivi in Italia.
La storica firma dell’adesione è arrivata il 22 ottobre 2021, con la stipula della convenzione con il Consorzio. Lo scopo è quello di costituire un legame di collaborazione con il “Parco Scientifico e Tecnologico Pontino “Technoscience” a fini formativi e di ricerca.
Infatti, il “Parco Scientifico e Tecnologico Pontino “Technoscience” sviluppa partnership con le Istituzioni, il mondo accademico, della medicina e con le imprese che si occupano di educazione e formazione, al fine di sviluppare materiali e strumenti innovativi che possano contribuire all’accelerazione dei processi di trasferimento tecnologico sul mercato, ottimizzando tempi e risorse.
Si rivolge prioritariamente alle imprese che operano nel settore sanitario, della nutraceutica, dei processi produttivi, della trasformazione del prodotto, dell’information technology, e dell’artificiali intelligence e automazione.
Dunque, l’Università Niccolò Cusano ed il Parco Scientifico “Technoscience” intendono sviluppare e consolidare opportunità ed iniziative congiunte di collaborazione attraverso la realizzazione di attività di formazione, di studio e la stessa condivisione di spazi e attrezzatura per lo svolgimento delle attività di ricerca e delle attività didattiche che potranno svolgersi sia in modalità e-learning che in modalità frontale.
IL DIRETTORE GENERALE DI TECHNOSCIENCE, INGEGNER STEFANO DI ROSA, HA COMMENTATO COSÌ L’INGRESSO DELL’UNIVERSITÀ NICCOLÒ CUSANO NEL CONSORZIO.
“Technoscience è ormai, da diversi anni, un riferimento per la Ricerca e lo sviluppo in Italia, collabora con il suo tessuto industriale al fine di aumentarne e migliorarne le performance aziendali. La firma del protocollo d’intesa con l’Università degli Studi di Niccolò Cusano è una grande opportunità e siamo convinti che il nostro supporto sarà fondamentale per le sue attività di trasferimento tecnologico e per il “to market” dei suoi brevetti e delle sue attività di ricerca. Siamo onorati di collaborare con una delle Università telematiche più importanti d’Italia e pensiamo che riusciremo anche a condividere delle eccellenti attività di divulgazione scientifica e non solo, UniCusano è ottimamente strutturata nella formazione e nella comunicazione, sia on-line che off-line”.
De Rosa ha continuato spiegando che “oggi la grande sfida è quella di mettere in rete le eccellenze italiane, senza farsi sfuggire l’occasione che il PNRR darà per i grandi progetti d’innovazione, siamo convinti che questo sia il momento giusto per iniziare a correre, grazie anche alle capacità ed al prestigio dell’università Cusano, che ringraziamo per averci dato fiducia.”
Un sabato sera con grandi prospettive per la Capitanata. In sintesi è il messaggio lanciato durante l’incontro in Confindustria in occasione della firma del protocollo sottoscritto dai vertici degli industriali della provincia di Foggia con il Parco Scientifico e Tecnologico Technoscience. La prima una organizzazione di imprese e potenzialità di investimento, la seconda una aggregazione di imprese ed istituzioni per fare della ricerca lo sviluppo del territorio attraverso progetti come il contratto di sviluppo del Biotech 4.0 che vede protagonisti Technoscience, Casa Sollievo della Sofferenza e l’Università degli Studi di Foggia. Prima della firma di Giancarlo di Mauro, in qualità di Presidente di Confindustria Foggia, e di Aldo d’Alessandro come vice presidente di Technoscience, è intervenuto il direttore generale del Parco Scientifico che ha spiegato il progetto e le potenzialità che i due poli, quello di Latina dove si producono farmaci e quello di Capitanata con potenzialità enormi per la nutraceutica, evidenziando che ci sono ancora molti fondi disponibili nel CIS Capitanata non impegnati. I lavori, moderati da Miky De Finis e coordinati da Michele Pistillo, sono scivolati rapidamente alla conclusione portando così a definizione un accordo che potrebbe far estendere gli orizzonti alle imprese foggiane anche al di fuori del territorio guardando alle risorse del PNRR ed i grandi investimenti programmati per il Lazio e per la Puglia. Quello di ieri potrebbe essere stato un importante punto di ripartenza per tutto il territorio che deve imparare a credere nelle opportunità e a convincersi che insieme si può andare molto lontano.
Si terrà sabato 18 settembre, alle ore 17:00 nella sede di Confindustria Foggia in via Valentini Vista Franco 1- Sala Fantini, la presentazione del Programma di Sviluppo Capitanata “Piattaforma Biotech”.
Interverranno il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Foggia, Chiarissimo prof. Pierpaolo Limone, il Coordinatore della Struttura Tecnica di Missione del MIT, prof. Giuseppe Catalano, il Direttore Generale di Casa Sollievo della Sofferenza, dr. Michele Giuliani ed il Vice Presidente della Regione Puglia, avv. Raffaele Piemontese.
In collegamento video, il Presidente della Regione Puglia dott. Michele Emiliano.
La relazione illustrativa sarà svolta dal Direttore Generale del PST Technoscience, Ing. Stefano Di Rosa, che è Project Manager del Programma di Sviluppo.
L’importante incontro si concluderà con la formale sottoscrizione del protocollo d’Intesa tra Confindustria Foggia e il PST Technoscience.
Il progetto, che prevede un investimento di oltre 30 milioni di euro, vedrà le migliori competenze del territorio foggiano agire in rete per sviluppare in maniera industriale servizi alle aziende farmaceutiche, soprattutto nel settore in enorme sviluppo della nutraceutica.
Attori protagonisti saranno Casa Sollievo della Sofferenza, il Parco Tecnologico Technoscience e l’Università di Foggia.
Con i più distinti saluti. il Presidente di Confindustria Foggia e il Vice Presidente Esecutivo del Parco Scientifico e Tecnologico “Technoscience” hanno il piacere di invitare la S.V.
La pandemia ha evidenziato la necessità di una rivoluzione del sistema sanitario nazionale, con gli ospedali che dovranno essere sempre più destinati ad accogliere pazienti con patologie importanti o complesse. Così, molte strutture riconosciute come residenze sanitarie hanno bisogno di avere strumenti tali per poter monitorare costantemente i loro ospiti, ancor più da quando il Covid-19 ha invaso le nostre comunità.
Su questi due fronti è impegnato il Parco scientifico e tecnologico Technoscience che da alcuni anni ha avviato il progetto Net Hospital, con direttore il professor Augusto Orsini (direttore master in Flebologia e Biomeccanica 4.0 presso l’Università San Raffaele di Roma), ricomprendendo una ventina di strutture in tutta Italia.
Con il Net Hospital gli ospiti delle strutture saranno monitorati costantemente, un flusso di dati continuo che consentirà di poter fornire informazioni aggiornate e parametri confrontabili, fondamentali per chi fa ricerca come appunto Technoscience. Questo consente di creare reti di teleassistenza multidisciplinare per il monitoraggio continuo e remoto dei pazienti. Una vera rivoluzione che ha aperto le porte alla telemedicina.
“Stiamo lavorando per mettere a disposizione strumenti ancora più importanti per il monitoraggio con partner internazionali come Cisco e Vodafone che consentiranno di utilizzare una piattaforma gestionale innovativa e funzionale. Attenzione, però, quando si parla di telemedicina. Telemedicina vuol dire tutto e niente, va dalla semplice chat su WhatsApp, al teleconsulto, al telemonitoraggio h/24 supervisionato su piattaforma, all’ospedale telematico, alla virtual medicine, all’ospedale connesso, all’ospedale adattivo supervisionato, alle reti di teleassistenza multidisciplinari. Dunque, quando parliamo di Telemedicina cosa intendiamo? La chat è un semplice, ma valido, scambio di notizie tra medico ed operatore. Tutto il resto richiede un sistema informatizzato magari utilizzato a livello internazionale come lo GNU Heal Hospital Information, una piattaforma potente come Webex Cisco di livello internazionale, un sistema di interconnettivita’ basato sul 5G (ad esempio Vodafone), di tecnologie indossabili, un sistema di analisi dei dati (Big data) e di intelligenza artificiale come il VHS (Virtual Himan Sumulator) di Technoscience, ed un apparato multidisciplinare per gestire e supervisionare tutto ciò”.
Se l’uomo-medico continuerà a fare la differenza connettendosi con colleghi o pazienti anche a migliaia di chilometri, la tecnologia sarà il mezzo indispensabile.
Il Team del Progetto Impianti Cocleari del Centro Multimplantologico, dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, Opera di San Pio da Pietrelcina, coordinato dal Dr. Lucio Vigliaroli, ha eseguito nei giorni scorsi nella struttura il primo Remote Fitting, attivazione e mappaggio, di Impianto Cocleare Multicanale, ad una giovane paziente di altra regione italiana, gravemente audiolesa, impiantata nei primi giorni di marzo 2020, successivamente bloccata al suo domicilio per la sopraggiunta pandemia, con chiare difficolta’ pratiche a poter raggiungere la struttura ospedaliera per i successivi procedimenti tecnoapplicativi ed istruttivi. La procedura , correttamente eseguita, e’ rientrata nel capitolo delle prestazioni di Telecooperazione , una delle attivita’ possibili espresse dalla Telemedicina. La Telemedicina è una modalità di assistenza al paziente che recentemente si sta diffondendo, sia grazie all’evoluzione delle tecnologie di connessione, che l’hanno resa possibile ed efficiente, sia in virtù dei vantaggi che essa può garantire alle strutture sanitarie ed ai pazienti. Le principali ragioni di tale successo sono dettate: a) dalla possibilità per il paziente di accedere ad un trattamento senza affrontare i costi ed i disagi di un viaggio; b) dalla possibilità per clinici e terapisti di erogare il proprio servizio da remoto, presso strutture dislocate, garantendo quindi accesso a trattamenti di alto livello in modo capillare; c) dalla possibilità, per le cliniche, di ricevere supporto tecnico esterno in tempi rapidi. Proprio con la finalità di garantire un’assistenza sempre più rapida ed efficiente ai suoi pazienti, soprattutto in questi tempi, dove la mobilità è estremamente ridotta a causa dell’emergenza COVID-19, il Centro Implantologico, in collaborazione con un’azienda del settore, la MED-EL Italia, ha avviato un programma di fitting per i propri pazienti portatori di impianto cocleare.
Per Remote Fitting si intende la realizzazione dell’attivita’ di accensione-attivazione-adattamento di una tecnologia, personalizzandola sul paziente, da parte di un operatore esperto “da remoto“ ovvero a distanza, non fisicamente presente dove si trova il paziente, bensì realizzando un collegamento in rete internet fra computer del centro e computer della postazione del paziente, supportato da un’ assistenza.
Tramite un programma di hosted web service, l’operatore esperto remoto è in grado di prendere il controllo del software di fitting; e’ in grado di vedere e sentire il paziente, tramite una webcam ad alta definizione ed un microfono panoramico, e in questo modo realizzare una attivazione e regolazione pressocche’ sovrapponibili a quelle standard, eseguite con la presenza del paziente. Fondamentale è l’affiancamento di un assistente in grado di svolgere i passaggi tecnici di base, quali collegare l’interfaccia al PC, collegare il processore, garantire all’esperto l’accesso al PC locale, ma soprattutto per facilitare la comunicazione fra il paziente e l’esperto remoto e la trasmissione di informazioni aggiuntive, quali esiti di eventuali esami audiometrici o valutazioni logopediche. In questa prospettiva lo strumento di audiovideo connessione assume un rilievo importante e fondamentale, quando utilizzato per pratiche mediche delicate, quali la regolazione di un impianto cocleare: è infatti importante che garantisca alti livelli di sicurezza ed affidabilità. La sicurezza è fondamentale sia per il rispetto della privacy, al fine di tutelare i dati sensibili del paziente, sia per evitare intromissioni esterne nel collegamento, prive di autorizzazione. Nella fattispecie la prestazione erogata dal centro implantologico, in collaborazione con l’azienda produttrice, pone la massima attenzione alla sicurezza dei suoi pazienti, poiche’ l’intero sistema di Remote Fitting, hosted web-service e software di fitting, è stato sottoposto alla valutazione dei due principali enti certificatori europei ed americani, con una completa analisi dei rischi, ricevendo la marchiatura CE per l’uso europeo e l’approvazione FDA e conformità alle normative HIPPA, per gli Stati Uniti. Il sistema è quindi certificato secondo i più elevati standard di sicurezza attuali.
Per quanto riguarda l’affidabilità, il sistema di Remote Fitting è stato adottato dal centro implantologico, dopo la valutazione dell’esperienza di utilizzo presso l’Ospedale di Malta, dove il sistema è stato ampiamente testato e stabilizzato al fine di evitare possibili criticita’ e problematiche, compromettenti lo svolgimento dell’attività clinica”. La prestazione erogata da questo sistema gioca un ruolo molto importante in questo periodo di mobilità ridotta, permettendo agli operatori tecnici di offrire un supporto di altissimo livello pur nella loro assenza fisica. La strada e’ ormai tracciata, anche per il futuro, poiche’ il Remote Fitting, nella logica prospettiva che il paziente dovra’ essere sempre piu’ seguito a distanza e sul territorio, permetterà interventi tempestivi di sostegno al nostro centro, che, nei casi più complessi, potranno avvalersi di una consulenza immediata, senza dover invitare il paziente a tornare quando vi sia un appuntamento disponibile. Infine, si sottolinea la validità del Remote Fitting come strumento didattico: nei confronti dell’assistente in loco, allorche’ non si tratti di un semplice collaboratore, istruito ad un minimo training di base e di capacita’ di gestione clinica del paziente, ma, bensi’, di un professionista in formazione nel fitting dell’impianto cocleare. In questo caso il Remote Fitting potra’ permettere un affiancamento efficace e graduale nel processo di crescita culturale e professionale della Sanita’ Digitale e della Telemedicina di questo Paese.
Si è tenuto a Latina presso la sala Calicchia del Palazzo Comunale in Piazza del Popolo, un importante tavolo tecnico tra l’Amministrazione del Comune di Latina e le aziende CISCO System leader mondiale nei settori del networking e dell’IT, SAS la maggiore società di software e servizi di Business Analytics, Olivetti S.p.A. società del gruppo Telecom Italia che opera nel settore dell’informatica. Ad organizzare l’incontro è stato il Parco Scientifico e Tecnologico Pontino Technoscience – San Raffaele che ha la missione di promuovere la diffusione dell’innovazione attraverso il trasferimento e la valorizzazione dei risultati della ricerca universitaria. Al suo interno, infatti, il PST Technoscience annovera diverse partecipazioni universitarie come Tor Vergata di Roma, Università di Foggia e Politecnico di Bari, ed in particolare con l’Università Telematica San Raffaele di Roma dove ha la sede.
PIATTAFORMA DONATA ALLA CITTÀ
Latina Smart City, traguardo sempre più vicino
Nell’evento tenutosi giovedì scorso, è stato presentato il progetto di una piattaforma informatica per la città di Latina con vari esempi di applicazioni in ambito di monitoraggio ambientale e sicurezza che rendono “smart” aree urbane e territori.
L’Amministrazione comunale ha manifestato l’intenzione di delegare il Parco Technoscience San Raffaele per la gestione tecnologica del programma di innovazione, pertanto potrebbe essere l’interfaccia unica del “consorzio” d’aziende (Cisco/SAS/Olivetti/TIM). Inoltre, l’Amministrazione ed il Parco Scientifico sceglieranno il Caso d’Uso d’interesse che si svilupperà nel progetto (Proof of Concept) in ambito di monitoraggio ambientale e di sicurezza.
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